Esistono due modi di ragionare sull’insegnamento dell’italiano nel mondo:
- Un approccio numerico, che non può mancare ma che è meno preciso di quanto l’apparente ‘verità’ dei numeri possa far credere;
- Un approccio apparentemente meno scientifico, basato su linee di tendenze che si colgono stando in contatto con quello che succede nel mondo.
L’intervento di Paolo Balboni usa entrambi gli approcci, ma privilegia il secondo in una panoramica propria di chi il mondo lo conosce bene e lo interpreta.
PAOLO E. BALBONI
Nato nel 1948 in Italia, frequenta la scuola primaria in Argentina e Cile e la secondaria a Bologna. Si laurea nell’Università di Venezia e completa al sua formazione con due borse Fulbright negli Stati Uniti.
Dopo un periodo come docente di Didattica dell’Italiano all’Università per Stranieri di Siena, dove è anche Pro-rettore e dirige il Centro Linguistico, viene chiamato a Venezia, dove è professore ordinario di Didattica delle Lingue: è stato Preside della Facoltà di Lingue, ha Diretto il Dipartimento di Scienze del Linguaggio, dirige il Centro Linguistico ed ha fondato il Laboratorio Itals, per la formazione dei docenti di italiano nel mondo, e il Laboratorio di Teoria della Comunicazione. È stato Presidente dell’Associazione Nazionale Insegnanti di Lingue Straniere (1993-2001) ed è dal 2016 presidente mondiale della Fédération Internationale des Professeurs de Langues Vivantes.
Ha scritto oltre 100 saggi e oltre 20 volumi ed ha curato una decina di opere, tutte nell’ambito dell’insegnamento della lingua materna, seconda, etnica e straniera. Dirige tre riviste e tre collane di glottodidattica.